La morte non dimentica. Mystic River - Dennis Lehane

La morte non dimentica. Mystic River - Dennis Lehane

Una dura realtà
"Duro come la vita", verrebbe da dire non appena si legge l'ultima pagina dell'ottimo romanzo di Dennis Lehane "La Morte non dimentica". Il romanzo è etichettato nel genere thriller tuttavia tale indicazione risulta fortemente riduttiva, stante la grande carica emotiva, descrittiva e narrativa racchiusa nelle sue pagine. L'autore, Dennis Lehane, è ormai un celebrato e popolarissimo scrittore grazie anche a romanzi come "La casa buia", "Buio prendimi per mano" e "Pioggia Nera" in cui appare il personaggio di Pat Kenzie, brillante ed intelligente investigatore privato. Con "La Morte non dimentica" tuttavia si ha subito l'impressione, fin dalle primissime pagine, che ci si trova innanzi ad un romanzo diverso per scrittura e vocazione, un romanzo su diversi livelli, difficile ed avvincente al tempo stesso, come la vita.
La storia si apre nel 1975 con alcuni ragazzini i protagonisti Sean, Jimmy e Dave che fanno a botte per strada. Un?auto si ferma e due loschi figuri, che si riveleranno essere dei pedofili, rapiscono Dave, spacciandosi per poliziotti. Solo quattro giorni dopo, Dave riuscirà a liberarsi dai suoi aguzzini. Venticinque anni dopo Sean è diventato un poliziotto in crisi con la moglie, Jimmy uscendo dal carcere, in cui era stato recluso per una rapina, decide di rigar dritto per dedicarsi alla figlia Katie, Dave lasciatosi alle spalle la triste avventura della sua infanzia cerca di condurre una vita, per quanto possibile, serena. Quando, però, Katie, la figlia di Jimmy, viene ritrovata brutalmente uccisa, per una serie di circostanze i sospetti cadono su Dave. Toccherà quindi a Sean far luce sul misterioso assassinio.
Lungo il sentiero tracciato dalla storia, appena sopra illustrata nelle sue grandi linee, si dipanano le vite dei protagonisti, ciascuna con le sue debolezze e perplessità. I tre amici di un tempo, Sean Jimmy e Dave, sanno che le loro vite sono state irrimediabilmente deviate da quel giorno di venticinque anni prima in cui Dave fu rapito. E cosi questi tre personaggi, nel corso della storia, si spogliano lentamente di tutto ciò che hanno costruito nel tempo trascorso da quel triste episodio, mostrando la nudità della loro anima profondamente ferita.
Sean alla continua ricerca di una sua identità sentimentale, diviso tra la voglia di recuperare il rapporto con la moglia che lo ha lasciato e che non riesce più a parlargli, e la voglia invece di mollare tutto.
Jimmy ferito, abbattuo e forzatamente "buono" per amore di una figlia che gli è stata strappata in modo brutale, forse da un vecchio amico.
Dave la vera vittima, in fondo, lui che ha percepito la vergogna di ciò che gli hanno fatto quegli uomini, venticinque anni prima, che lui ha identificato con "lupi". Una persona segnata, anche se nessuno se ne rende conto, o forse lo sanno tutti, perfino sua moglie, Celeste, che inizierà a nutrire dei dubbi sulla innocenza di Dave.
Attorno a questi ci sono altri personaggi che, con le loro ambiguità e debolezze, regalano al contesto evocato dalla superba narrazione di Lehane il tocco essenziale della realtà.
Brendan Harris il ragazzo con cui Katie deve scappare la sera in cui poi fu uccisa. Le pagine in cui Lehane descrive l'amore di Brendan per Katie sono forse le più toccanti e sublimi dell'intero romanzo. Riesce quasi a percepirsi, tra una riga ed un'altra, gli spasimi d'amore del ragazzo.
Ray Harris, fratello di Brendan sordo e muto e tremendamente destinato ad assumere il ruolo di simbolo di una società annoiata e perversa, in cui i valori genuini stentano ad affermarsi.
Whitey poliziotto esperto, funge da contrappeso alla fin troppo evidente disponibilità di Sean nei confronti del vecchio amico Dave.
Ed ancora i fratelli Savage, sempre pronti a farsi giustizia seguendo le proprie, discutibili, regole.
Lauren, moglie di Sean, che scappa, chiama il marito e non riesce a parlare solo perché non sente mai ciò che in realtà vorrebbe sentire.
Sono, quindi, tutti personaggi diversi che emergono e si differenziano ciascuno proprio in base al loro modo di essere. Nessuno di questi risulta accennato, sono tutti ben definiti, sono tutti uomini. E le loro azioni, le loro parole, i loro gesti colorati dalle tinte forti dei loro pulsanti sentimenti, contribuiscono tutti a rendere il romanzo vero. Contribuiscono a dare al lettore la sensazione che ciò che si legge non è un romanzo, ma la vita.
E ciò è ovviamente superbo merito dell'autore che utilizza un impianto narrativo azzecato e piacevole. Piccoli capitoli raggruppati in quattro parti ciascuno con un proprio titolo, regalano la sensazione di finestre che si aprono su un cortile in cui si svolge ciò che via via si legge. La prosa è sciolta, godibile e senza eccessive metafore che, nel contesto e per il preciso indirizzo assunto dall'autore, avrebbero reso il testo più pesante e certamente meno aderente alla dimensione reale. Del resto quanto narrato è di per sé così crudo e duro, come la vita, che qualsiasi metafora che avrebbe avuto l'intento di rendere le idee ancor più chiare avrebbe finito, invece, con l'annacquare la dimensione reale abilmente costruita dall'autore.
È certo che, comunque, per noi lettori italiani, gran parte di questi elogi vanno di rigore girati al traduttore del testo, nella specie Francesca Stignani. Probabilmente il ruolo del traduttore molte volte è sottaciuto, ma in romanzi come questo una traduzione avventata, superficiale e poco attenta alle esigenze narrative avrebbe di certo tolto gran parte di fascino alla lettura. Complimenti, quindi, al traduttore, anzi traduttrice, di questo romanzo che ha saputo di certo trasferire integralmente i bagagli di sensazioni che l'autore ha trasfuso nelle pagine.
Da questo romanzo è stato tratto un film "Mystic River" per la regia di Clint Eastwood, che con tutto il rispetto e la riverenza professionale che la carriera del grande Clint impone, non è certamente riuscito a trasporre sulla pellicola alcuni passi del romanzo. La narrazione, si diceva, è così completa e ben fatta che la già la percezione di ogni lettore si adopera egregiamente nell'immaginare, nel vedere l'intera storia.
Il finale del libro è toccante, prevedibile di certo, ma toccante. Forse è questo carattere della prevedibilità che alla fine rende difficile pensare a questo romanzo essenzialmente come un thriller. È qualcosa di più, sono storie dure che si intersecano, sono destini che si mescolano, è la vita che scorre. Coi suoi protagonisti, i suoi eroi e le sue immancabili vittime.
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ISBN 978-88-566-1401-5
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