L'ombra dello Scorpione - Stephen king

L'ombra dello Scorpione - Stephen King
Nel 1978 Stephen king consegnava alle stampe “L'ombra dello Scorpione”. Romanzo di ampio respiro che mescola abilmente diversi geenri tra cui l'horror, la fantascienza, il thriller, il fantastico con un pizzico di romanticismo, che non guasta mai, fu – originariamente – scritto con una lunghezza complessiva di quasi mille pagine. Al tempo King, non era ancora “The King” e l'editore americano chiese ed ottenne dall'autore una versione più breve del romanzo, che è poi quella edita appunta nel 1978. Solo nel 1990 l'edizione integrale – quella utilizzata per la stesura della presente recensione – viene pubblicata in Italia, dalla casa editrice Bompiani che, malgrado l'utilizzo di un'impaginazione piuttosto fitta e di un corpo di stampa davvero piccolo, non riesce a scendere al di sotto delle 927 pagine.
Le differenze tra l'edizione del 1978 e quella integrale non sono molte anche se alcune di esse sono davvero incisive ed importanti. L'edizione integrale ha spostato il periodo d'ambientazione dagli anni ottanta ai novanta, producendo tanti piccoli anacronismi, che nel complesso non incidono sulla scorrevolezza della lettura. Lo stesso King, del resto, nella prefazione dell'edizione integrale,dichiara espressamente:
«questo non è un nuovo romanzo [...] non è una versione totalmente nuova, completamente diversa de L'ombra dello scorpione. [...] è un'espansione del romanzo originale. [...] non troverete vecchi personaggi che si comportano in modi strani, nuovi, ma scoprirete che quasi tutti i personaggi, nella versione integrale del libro, fanno più cose; e se non fossi stato convinto che alcune di queste cose erano interessanti - forse persino illuminanti - non avrei mai dato il mio assenso a questo progetto».
Quindi nessun nuovo romanzo: solo ed esclusivamente l'edizione integrale così come partorita dalla mente del RE nel 1978.
Questo romanzo è quello che richiese al Re più tempo per la prima stesura, riferiscono i biografi circa sedici mesi. Ciò perché per quanto la storia e i personaggi piacessero tanto a King, lo scrittore giunse ad un punto morto e probabilmente avrebbe abbandonato il progetto, se non avesse già scritto cinquecento pagine e non fosse stato convinto che il romanzo fosse buono e avrebbe rimpianto per sempre di averlo mollato. Una volta sbloccatosi, grazie a un lampo improvviso che mise ogni elemento al suo posto, concluse la stesura nel giro di nove settimane.
La storia raccontata in “L'Ombra dello Scorpione” è quella di una misteriosa influenza causata da un virus sfuggito al controllo della macchina militare americana e che, via via, infetta gran parte della popolazione mondiale, causando la morte di quasi il 90% degli essere umani. I pochi sopravvissuti iniziano la loro vita in un mondo deserto e popolato dai fantasmi del mondo che fu. Alcuni da soli, altri in piccoli gruppi, iniziano a concentrarsi verso due punti di forza quello del “Bene” incarnato dalla veggente ultracentenaria Mother Abigail e quello del “Male” incarnato dall'oscuro uomo senza volto Randall Flagg.
Da questa traccia si dipanano le storie dei vari protagonisti del romanzo che intrecciandosi, scontrandosi ed annodandosi tra loro animano quella che, in fondo, è la storia più semplice del mondo: l'eterna lotta tra il Bene ed il Male.
Con una prosa fluida e scorrevole King racconta con dovizia di particolari non solo gli ambienti e le varie situazioni, ma anche ogni singolo personaggio che diviene perfetto ingranaggio di un meccanismo che raramente dà l'impressione di volersi inceppare. Su tutti i personaggi degni di nota sono senza dubbio: Stu Redman, uomo taciturno che sopravvivendo alla influenza, giocherà un ruolo fondamentale nel mondo dei sopravvissuti. Frannie che con il suo bambino incarnerà la speranza e la caparbietà di un mondo che non ne vuole sapere di finire. Larry Underwood, costretto a crescere suo malgrado e scoprendosi capace anche di atti eroici. Nick Andros uno dei personaggi più “belli” in assoluto apparsi nei romanzi del Re. Sordomuto. Cieco da un occhio sarà il cardine dell'intera ricostruzione del mondo post-epidemia. Harold Lauder che resterà vittima del suo paranoico ego. Accanto a questi personaggi spiccano in un abile gioco di contrapposizioni Mother Abigail, la veggente ultracentenaria che accentrerà presso di sé tutti i “buoni” sopravvissuti e Randall Flagg, uomo oscuro, senza volto, dai tanti nomi, che richiamerà ai suoi più oscuri meandri tutto il male sopravvisuto all'epidemia.
Il romanzo si divide in tre parti. La prima racconta della diffusione di “Captain Trips”, l'infuenza, e del repentino sterminio di gran parte della razza umana. La seconda parte illustra le vicende dei vari personaggi che culminano, come detto, nell'accentrarsi presso Mother Abigail da un lato e Randall Flagg dall'altro. La terza parte narra dell'inevitabile scontro tra le forze del Bene e quelle de Male. Nella versione intrgrale sono, inoltre, presenti un piccolo prologo ed un epilogo. Nel prologo, “il cerchio si apre” viene descritto il modo in cui l'epidemia inizia a diffondersi. Nell'epilogo, “il cerchio si chiude”, viene accennato qualcosa sulla “fine” di Randall Flagg.
Deve comunque dirsi che malgrado la scorrevolezza del romanzo, ad un certo punto lo stesso sembra appiattirsi in una perversa assimilazione dei buoni e dei cattivi: entrambi sono troppo simili ai loro opposti. Tuttavia questo stallo viene, ben presto, superato da una svolta in chiave sociologica dell'intero romanzo. È il brillantissimo personaggio Glen Bateman a farsi portavoce di essa ed intessendo – proprio grazie alle sue conoscenze accademiche essendo ex professore di sociologia – ampie e interessanti discussioni con Stu circa le possibili evoluzioni della razza umana sopravvissuta.
Mostrami un uomo ed una donna soli ed io ti mostrerò un santo ed una santa.Dammene due e quelli si innamoreranno.Dammene tre e quelli inventeranno quella cosa affascinante che chiamiamo società.Quattro ed essi edificheranno una piramide.Cinque ed uno lo metteranno fuori legge.Dammene se e reinventeranno il pregiudizio.Dammene sette ed in sette anni reinventeranno la guerra.L'uomo può essere fatto ad immagine di Dio, ma la società umana è stata fatta ad immagine del Suo opposto. E cerca sempre di ritornare”.
E' un po' questa la chiave di lettura del romanzo che, peraltro, si concretizza nelle battute finali dello stesso nel dialogo tra Frannie e Stu, che si pongono una domanda che in definitiva è al centro di tutto il romanzo:la razza umana può imparare dai propri errori? La risposta a questo sinistro interrogativo è un laconico ed ambiguo "Non lo so".
Un romanzo da leggere. Spettacolare e tetro. Che inquieta ed incuriosisce.
Un romanzo che ha ispirato numerosi altri autori (non ultimo Justin Cronin con “Il Passaggio), che tuttavia non sfiorano nemmeno l'immensità di quest'opera monumentale che il romanzo di King.
Titolo: L' ombra dello scorpione
Autore: Stephen King
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Data di Pubblicazione: 2001
ISBN: 8845246000
ISBN-13: 9788845246005
Narrativa horror e gotica





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