Impronte degli Dei - Graham Hancock

Impronte degli Dei - Graham Hancock

Immaginate di partire per un viaggio, in due direzioni. Una verso il passato, non passato prossimo, ma remoto, remotissimo. L'altra verso i luoghi più suggestivi del pianeta ricchi di storia e di misteri. Com'è possibile tutto ciò? 
Grazie ad "Impronte degli Dei" di Graham Hancock, giornalista e sociologo americano, nonché ricercatore, che ha sviluppato una proficua vena narrativa nel genere tradizionalmente freddo dei saggi scienifici. Uno dei meriti di Hancock come autore stà proprio in questo: aver saputo sapientemente coniugare la scienza, che per forza di cose deve essere raccontata con determinati termini a volte pesanti, con una narrazione semplice e lineare, come se si trattasse di un romanzo d'avventura.
"Impronte degli dei" è un libro di 675 pagine compresi gli indici. Già dalla copertina suscita un certo interesse: il viso della Sfinge di Giza rivolto verso il lettore è come un invito alla lettura.
Sopra l'immagine a caratteri grossi, color oro, il titolo. 
Malgrado i contentenuti, a volte copiosi e tecnici, l'intero libro sembra ben rappresentato dal sottotitolo: "alla ricerca dell'inizio e della fine". Infatti di questo, tutto sommato, si tratta. L'autore cerca di ripercorrere la storia dell'umanità, non solo per cercare di rispondere alle tradizionali domande, chi siamo, da dove veniamo ecc. ma anche - e forse soprattutto - per capire cosa ci aspetta nel futuro.
Il libro si compone di 8 parti per complessivi 52 capitoli.
Le prime tre parti costituiscono una sorta di percorso obbligato. Di sicuro interesse, ed un po' motivo cardine di tutta la ricerca, è la parte dedicata alla Mappa di PIri Reis. Una mappa del 1513, che sembrerebbe ritrarre i confini del continente Antartico privo dei ghiacci. Proprio su questa considerazione scatta l'interrogativo di fondo, perno del libro. Come poteva nel 1513 conoscersi i confini dell'Antartide se gli stessi sono coperti dai ghiacci da oltre 6000 anni? Da ciò lo spunto per allargare il discorso verso altre mappe, a volte molto antcihe, nelle quali si riconoscono chiaramente delle tecniche di proiezione trigonometriche a noi note solo dopo la teoria della longitudine (1761). Il viaggio prosegue in direzione America del sud dove si viene a conoscenza delle Linee di Nazca, disegni visibili solo dall'alto risalenti ad un epoca in cui l'uomo non poteva volare. Si arriva quindi all'America centrale dove si fa la conoscenza dell'immensa cultura Azteca e si comprende, non senza un sottile brivido, che forse loro sapevano quando il nostro mondo sarebbe finito. Il viaggio continua verso altre mitiche città tra le quali spicca senz'altro Teotihuacan, la città degli dei.
La quarta parte è come una lunga, ma non troppo, riflessione su quanto esaminato. Qui l'autore dà anche prova di indubbie doti narrative.
La quinta parte affronta un tema affascinante, la precessine degli equinozi, affrontandolo con competezza e chiarezza espositiva: è famoso l'esempio della trottola per spiegare il fenomeno.
Le parti sesta e settima costituiscono, all'interno del libro, un'unica parte ideale che racconta dei miti e dei segreti dell'antico Egitto. E' una passerella per vedere tutte in una volta le Piramadi e la Sfinge, per conoscerne le loro probabili connotazioni astronomiche e per posri, infine, la domanda di tutte le domande: che fine farà il mondo?
L'ottava parte chiude il libro e costituisce un lungo e, volte emozionante, scioglimento. Così leggendo e ponendosi le domande, si ha un po' il senso del cerchio che si chiude. La risposta alla domanda che ci si poneva sin dalla prima pagina appare quasi scontata, e tutto come per magia, prende posto come in un disegno prefissato.
All'interno del libro troviamo ben 32 pagine di foto b/n con didascalie. Le foto si riferiscono ai luoghi visitati da Hancock per la stesura del suo libro.
E' in definitiva un bel libro, appasionante come un trhiller ma vero come la storia. Ne consiglio vivamente la lettura a chi non si è mai accostato a queste tematiche, in quanto offre la possibilità di avere un ventaglio abbastanza ampio dei punti più controversi della nostra esistenza.
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Titolo: Impronte degli dei. Alla ricerca dell'inizio e della fine
Autore: Graham Hancock
Traduttore: E. Kampmann
Editore: Corbaccio
Collana: Profezie
Data di Pubblicazione: 2003
ISBN: 8879722018
ISBN-13: 9788879722018
Pagine: 675 


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