Non avevo capito niente - Diego De Silva |
«Dicono che la felicità si trova nelle piccole cose. Sapeste l'infelicità».
Prendete la persona più simpatica che conoscete. Poi quella più intelligente. Adesso quella più stupida e infantile. Più generosa. Più matta. Mescolate bene. Ecco, grosso modo, il protagonista di questo libro. Un po' Mr Bean, un po' Holden, un po' semplicemente se stesso,Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano che finge di lavorare per riempire le sue giornate. Divide con altri finti-occupati come lui uno studio arredato con mobili Ikea, chiamati affettuosamente per nome, come fossero persone di famiglia. È stato appena lasciato dalla moglie, ma cerca con ogni mezzo di mantenere un legame con lei e i due figli adolescenti. Un giorno viene improvvisamente nominato difensore d'ufficio di un becchino di camorra detto "Mimmo 'o burzone" e, arrugginito com'è, deve ripassarsi il “Simone” di diritto. Ma ce la fa, e questo è solo il primo dei piccoli miracoli che gli capitano. Il secondo si chiama Alessandra: la collega più bella del tribunale, che si innamora di lui e prende a riempirgli la vita e il frigorifero. E intanto Vincenzo riflette sull'amore, la vita, la delinquenza, la musica: su tutto quello che attraversa la sua esistenza e la sua memoria, di deriva in deriva.
“Non avevo capito niente” è un romanzo di Diego De Silva del 2009. Prosa gradevole, giusta dose di umorismo, situazioni tra il grottesco e l'esilarante spinto, personaggi unici eppure così veri. Come può non riconoscersi che Vincenzo Malinconico è un pezzo di ciascuno di noi. Le sue insicurezze e le sue certezze. I suoi drammi quotidiani. I suoi successi come i gli insuccessi. Sono quelli di tutti noi, immersi in un mondo che a volte non ci lascia nemmeno il tempo per pensare e guardarci attorno.
Vincenzo Malinconico, pur con le sue paure, affronta la sua vita con piglio e forza di volontà. Crede nelle sue idee e piano piano riuscirà a rompere il muro della staticità in cui si è impantanata la sua vita. Un romanzo da leggere, dunque, che riesce a far riflettere e anche a far commuovere. Un romanzo che ci parla dandoci “del tu”. Un romanzo che sembra conoscere l'intimo di ogni lettore al punto che non si può – anche se per un attimo – non pensare che siamo tutti “Malinconici”.
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