Un museo dedicato ai suicidi è una delle idee più strampalate e geniali, al tempo stesso, che si possano ipotizzare per scoraggiare le persone dal compiere un gesto estremo. Questo luogo (o non luogo) è lo scenario in cui si svolgono principalmente le vicende di questo romanzo. Custode di questo museo è un "vecchio" strano, Herr Schmidt, dal passato oscuro pare alle dipendenze dei servizi segreti, che vorrebbe che la sua vita scorresse lenta e tranquilla lungo binari conducenti verso una agognata calma. Curatrice e proprietaria di questo museo è la Sig.ra Pavarotti, una sorta di donna il cui ottimismo ed il buonismo imperante a tutti i costi rendono a tratti antipatica. Sposata con un uomo, Pavarotti, che pare che in tutto e per tutto ricordi il famoso tenore. C'è poi il Dott. Ernst Fröhlicher, dal passato segnato da una moglie ingombrante e che sembra avvezzo a strani gusti in cucina. C'è ancora la donna delle pulizie, Hulda, con un passato da bimba infelice. In questo scenario quasi grottesco in cui lo stesso Incipit del libro catapulta il lettore (notte, una canzone di un ubriaco che si perde lungo la strada e su tutto domina la scena la figura maestosa del palazzo che ospita il museo), scorrono anche le vite di altri personaggi che, sulle prime, sembrano non abbiano nulla a che vedere con il museo stesso. Tra questi Mauro e Madalena, due bellissimi ragazzi vissuti in un paesino del Portogallo, destinati ad amarsi fin dal giorno della loro nascita ma che il crudele destino deciderà di separare spingendo Madalena verso un gesto insano. E' c'è anche un ragazzo, innamorato perso di Madalena che suona, suona suona senza sosta (oltre a fare il pane migliore del mondo) uno strumento che produce un suono malinconico ed angustiante, che tutti i vecchi del paese percepiscono per quel che è: un canto d'amore disperato. Con uno stile brillante ed ironico Dan Rhodes confeziona una fiaba insolita e surreale a tratti grottesca ma tutto sommato mai volgare. L'umorismo nero che impregna il romanzo forse non è del tutto apprezzabile in quanto si tratta di vero e proprio humor inglese, ma tutto sommato la lettura è scorrevole, piacevole e divertente. Non è comunque "quel fenomeno" di stile e divertimento con cui questo libro è stato presentato ed offerto ai lettori. E' una fiaba. Una fiaba per bambini grandi. Un libro al quale va riconosciuto il merito di riuscire a svincolarsi dai soliti canoni prestabiliti e che riesce ad offrire, malgrado i toni cupi di tutto il romanzo rotti soltanto dall'esasperata ironia dei personaggi a volte inverosimili e per questo credibili, un finale in controtendenza: il classico lieto fine. Sicuramente da leggere, ma senza lasciarsi influenzare degli elogi profusi a questo lavoro. Non è un grande romanzo, è un romanzo insolito che crea - forse - un nuovo modo di fare letteratura. Consigliato da leggere, magari sotto l'ombrellone. --
Titolo: Il bizzarro museo degli orrori Autore: Dan Rhodes Editore: Newton Compton ISBN: 9788854121812 Pagine: 256 Anno: 2010 --
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