Infolibro: Varney il Vampiro - Thomas Preskett Prest e James Malcolm Rymer



Le orrorifiche avventure di Sir Francis Varney sono state pubblicate dall’editore inglese Lloyd a partire dal 1847,  a dispense settimanali, catturando l'interesse di migliaia di persone per i quasi di due anni di pubblicazione settimanale. Alla fine il romanzo risultò composto da circa 237 capitoli per quasi 870 pagine redatte in doppia colonna con un corpo di stampa piccolissimo che corrispondono a quasi 1500 pagine nei layout moderni.
Ciò ha prodotto la singolare circostanza che “Varney il Vampiro” sia da un lato un testo fondamentale nella letteratura Vampiresca ma, dall'altro, che sia anche uno dei meno letti in assoluto. Anche perchè, almeno sino al 2010 non esisteva in Italia un'edizione integrale di questo capolavoro. La casa Editrice Gargoyle ha quindi pensato bene di rendere fruibile quest'immensa opera, suddividendola in tre volumi, ciascuno dei quali aperto dalla prefazione di un illustre studioso del fenomeno ed affidando la traduzione alla bravissima Chiara Vatteroni, che ha saputo sapientemente rendere le atmosfere horror/gotiche che si respirano in tutto il romanzo.
Il romanzo che narra le avventure del Vampiro “Varney” e delle famiglie che di volta in volta ne sono colpite è, tra l'altro, infarcito da tantissime altre storie che, se da un lato non fanno scorrere la trama principale del romanzo, dall'altro rappresentano un chiarissimo esempio dei costumi letterari del tempo (si rammenti al riguardo “Il Circolo Pickwick”): i c.d. “penny dreadful” (terrori da un penny, con riferimento al costo 'popolare' di ogni singola dispensa).


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"Varney il Vampiro" pubblicato da Gargoyle si compone come detto di tre volumi, ciascuno con un titolo proprio assegnato dall'editore in quanto il titolo originale dell'opera è: "Varney il Vampiro" o "Il banchetto di sangue":

-Volume 1° - Il Banchetto di Sangue; Formato: Brossura; ISBN: 978-88-89541-44-9; Pagine: 544; Pubblicato: marzo 2010 - prefazione del Prof. Carlo Pagetti, anglista tra le massime autorità accademiche in tema di letteratura gotica e del periodo vittoriano.

-Volume 2° - All'ombra del Vesuvio; Formato: Brossura; ISBN: 978-88-89541-46-3; Pagine: 518; Pubblicato: Luglio 2010 - prefazione di di Fabio Giovannini, uno dei più accreditati conoscitori di horror del nostro panorama letterario.

-Volume 3° - L'inafferrabile; Formato: brossura; ISBN: 978-88-89541-49-4; Pubblicato: novembre 2010 - prefazione di Mauro Boselli, autore di fumetti tra cui il celebre Dampyr in alcuni episodi del quale si è chiaramente ispirato alla sinistra figura di Varney il Vampiro.


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Gli Autori

THOMAS PRESKETT PREST (c. 1810-1879)
Considerato fino a tempi recenti l’autore di Varney il vampiro, Thomas Preskett Prest è noto come poligrafo d’una certa fama nella Londra vittoriana di Dickens e dei 'penny dreadful' (i romanzi popolari di argomento sensazionalistico). Si afferma come direttore di riviste dagli anni ’30 dell’Ottocento e si fa conoscere anche in ambito teatrale. Collabora intensamente al "People’s Periodical" di Edward Lloyd, pubblicando una serie di romanzi a puntate, il più famoso dei quali ha come protagonista Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street, che taglia la gola ai suoi clienti, interpretato in un film di successo da Johnny Depp. Probabilmente debilitato da una attività letteraria massacrante, Prest passò gli ultimi anni di vita povero, abbandonato da tutti, e malato di una grave infezione polmonare.

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JAMES MALCOLM RYMER (??? – 1884)
James Malcolm Rymer, attualmente ritenuto dai più l’autore di Varney il vampiro, è un oscuro poligrafo, che arriva nella Londra vittoriana probabilmente dal nord dell’Inghilterra, e che collabora, utilizzando vari pseudonimi, al "People’s Periodical" di Edward Loyd. Tra i suoi pseudonimi: Malcolm J. Merry e Malcolm J. Erryn. Di lui si sa con una certa sicurezza che passò alcuni anni negli Stati Uniti e che morì a Londra nel 1884. L’attribuzione a Rymer della paternità di Varney il vampiro eè stata sostenuta in modo convincente per la prima volta da E.F.Bleiler nell’Introduzione all’edizione Dover (1972) sulla base di una serie di riscontri di tipo editoriale e stilistico.

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