La Storia di Clifford House è un breve racconto dell'orrore di autore/autrice sconosciuto/a. Tuttavia il modo in cui la storia è raccontata, le atmosfere cupe e fumose, la suspance che trapela dalle pagine, in qualche maniera richiamano alla mente lo stile narrativo di Henry James in "Giro di Vite".
Il racconto si dipana in circa 10 pagine in cui, malgrado la brevità, tutti i personaggi coinvolti riescono ad emergere e ad avere un proprio autonomo dinamismo che controbuirà allo sviluppo finale della storia.
Una famiglia marito, moglie e due bambini, con al seguito la servitù, giungono alla residenza "Clifford House" per trascorrere l'estate. Sin da subito la Sig.ra Russel avverte una strana e cupa presenza, smenita dal marito, malgrado la servitù dichiara più volte di aver visto presenze aggirarsi per i tetri corridoi della casa.
Questo, precario, equilibrio fatto di paure e negazioni delle tetre evidenze, è destinato a scardinarsi nel tragico ed impetuoso finale del racconto che trascina il lettore in un vortice in cui non è difficile scorgere i canoni tipici della più autentica paura.
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Racconto contenuto nell'antologia "Le Più Belle Storie di Fantasmi", Gianni Pilo a cura di, Newton e Compton Editori, 2001
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ISBN 88-8289-542-4
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