La Cattedrale del Mare - Ildefonso Falcones |
La cattedrale del mare, o della salvazione
La cattedrale del mare è il primo romanzo dello scrittore spagnolo Ildefonso Falcones. Caso editoriale degli ultimi anni, il romanzo si è imposto con forza dirompente e prepotente eleganza a oltre quattro milioni di lettori in tutto il mondo.
La storia narrata nel romanzo, con agile penna e fluida prosa, è quella di Arnau Estanyol, un servo della gleba, che liberato dal padre da una morte certa si ritrova con lui a Barcellona dove lentamente scala la piramide sociale giungendo anche ad ottenere il titolo di Barone e di Console del Mare. Questa scalata sociale (e spirituale), vissuta fra mille vicissitudini personali e storiche ed all'ombra della costruenda Cattedrale di Santa María del Mar, non mancherà di suscitare profonde invidie e palese disprezzo verso Arnau, che cadrà addirittura nelle grinfie dell'Inquisizione.
Il romanzo è diviso in alcune parti, ciascuna delle quali indica palesemente la lenta scalata di Arnau verso l'apice della piramide sociale.
La prima parte, infatti, titolata “Servi della gleba”, narra delle vicende di Arnau quando ancora occupava il gradino più infimo della scala sociale (i servi della gleba, infatti, erano indissolubilmente legati alla terra di un signore medievale al quale peraltro dovevano pagare un fitto).
La seconda parte del romanzo, intitolata “Servi della Nobiltà” narra le vicende di Arnau, successive alla fuga con il padre verso Barcellona. Già dal titolo di questa seconda parte, si percepisce che il primo gradino della scalata sociale di Arnau si è compiuto.
La terza parte è intitolata “Servi della Passione”. Arnau già affermato bastaix (= portatore) vive delle storie d'amore tormentate che, se venissero alla luce potrebbero gettarlo nella rovina da cui, in definitiva, proveniva.
L'ultima parte del romanzo, “Servi del Destino”, conclude la vicende di Arnau con le mille pericolose peripezie che lo stesso deve subire per colpa delle invidie suscitate nei nobili Barcellonesi.
In ognuna di queste parti, anzi dalla seconda parte in poi, fa la sua apparizione mastodontica nel suo divenire la Cattedrale di Santa Maria del Mar, di cui un Arnau ancora piccolo assiste alle opere iniziali della sua costruzione.
La cattedrale del mare non è un semplice romanzo. Non è solo uno dei romanzi più belli e toccanti degli ultimi dieci anni. E' una saga. Un'epopea. La storia di un uomo che non è solo un uomo ma è tutti gli uomini. È la storia della salvezza o meglio della salvazione di un anima.
E' un romanzo altamente spirituale in cui il vero motore di tutto, la protagonista indiscussa, inconfutabile ed indiscutibile non è la vita di Arnau ma la Santa Maria del Mar. La Madonna del Mare. Quella che un Arnau bambino adotta come madre.
E' la storia di un percorso, il romanzo. Una storia lunga. Ricca di insidie. Di prove. Di tribolazioni. È una vera e propria allegoria dell'ascesa di un'anima verso la luce materna e salvifica.
Arnau proviene dal basso. Ha uno status sociale di poco, forse, superiore a quello delle bestie. Ma inizia a risalire da questo abisso. E la risalita inizia ad opera di un padre che – suo malgrado – ha dovuto lasciare la madre del piccolo al suo destino. Il padre lo libera. Lo conduce per mano a Barcellona dicendogli: “Guarda Arnau, Barcellona. Qui saremo liberi”. Ma la strada della libertà che Arnau cerca è una strada difficile, buia. Una strada in cui è facile perdere la propria direzione, nelle spire di mille e mille tentazioni e pericoli. Ed è così che Arnau individua la Madonna del Mare quale madre. La madre che non ha mai avuto. La madre che, però, non è solo sua madre ma la madre di tutti. Anche quella del piccolo Joan, che Arnau chiede alla sua Madonna di adottare. Così nasce anche un nuovo legame: Arnau e Joan da estranei diventano “fratelli” sotto il nome di Maria che con il suo sorriso riesce ad asciugare anche le lacrime del piccolo Joan che, della sua vera madre, ha conosciuto solo un braccio dispensatore di mille tenere carezze.
Arnau, quindi, in compagnia della sua madre Celeste continuerà verso la sua strada di libertà. Cercandola. Trovandola. Deviando su percorsi buoi e antri oscuri, da cui ogni volta riesce ad uscire per l'amore sconfinato che da lassù, Maria del Mar non smette di dispensare.
Una parabola, dunque, un'allegoria lunga circa 640 pagine. Mai stancanti. Mai prolisse. Mai ripetitive. Una storia di salvezza e, come detto salvazione. L'elevazione di un'anima – altrimenti condannata – verso le più alte vette del bene.
Ma, nel romanzo, c'è anche un altro importante aspetto che non deve essere taciuto: l'amore. C'è l'amore vero. Quello passionale. Quello delicato. Quello impetuoso. Un amore che avvolge Arnau e a volte lo eleva e altrettante volte lo dispera. C'è Aledis, la passione. E, sarà un caso?, Maria che con i suoi modi, le sue tenerezze il suo esserci farà breccia in un cuore che, sembrava, destinato ad altra donna.
Non è, infatti, da sottovalutare la circostanza che proprio questa donna che farà da bilanciere verso l'insana passione di Arnau per Aledis, si chiami Maria. Quasi ad assurgere ad un'incarnazione terrena della signora della Cattedrale che, si fa donna, per accudire più da vicino il figlio e condurlo verso la salvezza della propria anima.
E quando Maria, per un destino crudele che continua a mettere a dura prova l'anima di Arnau, esce di scena – in una delle pagine peraltro più belle e delicate di tutto il romanzo – ecco che pian piano sulla scena appare Mar. Altra – se vogliamo – trasfigurazione della Madonna della Cattedrale, che con Maria chiude il cerchio. La cui vita si intreccia con quella di Arnau. Se ne allontana, per poi quando tutto sembra perduto torna. Torna portando con sé ogni elemento utile alla salvezza di Arnau, finito – frattanto – fra le grinfie della santa Inquisizione. Il tutto quasi a ricordare – ove ve ne fosse bisogno – che una madre non abbandona mai i suoi figli.
Un percorso di salvezza, quindi, non c'è dubbio. Un percorso di salvezza che inizia dal basso e prosegue verso l'alto. Al pari della Cattedrale che, parallelamente alla vita di Arnau, cresce e si eleva fin quasi a sfiorare il cielo.
Singolare è anche la figura dell'ebreo Sahat. Definito impuro. Infedele. Osteggiato e marchiato. Perseguitato. Stringe un patto di eterna amicizia con Arnau e malgrado l'allontanamento saprà tornare al momento del bisogno per salvare, in un'apoteosi di sentimenti la vita del suo grande amico. Quasi a significare che la vera salvezza non può prescindere da una vera e propria amicizia e fratellanza tra i popoli.
Il romanzo è tutto questo. Non è solo un'accurata ricostruzione storica che, grazie alle abili descrizioni di Falcones, è capace di materializzarsi innanzi agli occhi del lettore che vede la Barcellona medievale, le sue vie e ne percepisce quasi gli odori e i colori. Non è solo il racconto della vita di Arnau. È il racconto del percorso che ogni essere umano deve seguire per la sua personale salvezza. Un percorso in cui l'Amore (con la A maiuscola) deve essere il fine ultimo di ogni spirito, in modo che alla fine del cammino, dimenticate le stanchezze, le tribolazioni, le delusioni, le ferite rimarginate, i sogni infranti, quelli realizzati, ogni uomo possa davvero dire, rivolgendosi al proprio figlio ed indicando la Madre Celeste: “Lo vedi come sorride, figlio mio?”.
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ISBN: 978-88-502-2034-2
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